Validate le strutture di Private Equity

TARGET, con Alfredo Malguzzi, Martino Demaria e Giovanni Antelmi, insieme al Prof. Maurizio Leo, ha assistito con successo due posizioni, riconducibili al medesimo operatore di Private Equity, nel contenzioso tributario definito da recenti sentenze della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Roma, aventi ad oggetto la contestata applicazione del regime di esenzione dalla ritenuta alla fonte sui dividendi distribuiti a soggetti non residenti, ex art. 27-bis del D.P.R. n. 600/1973 che ha recepito la Direttiva n. 90/435/CEE, successivamente rifusa nella Direttiva 2011/96/UE (la c.d. “Madre-figlia”). La vicenda ha tratto origine dall’impugnazione degli Avvisi di accertamento emessi dall’Amministrazione finanziaria nei confronti di due società italiane, recanti il recupero delle ritenute alla fonte non applicate su dividendi corrisposti alla comune società controllante, soggetto residente in altro Stato membro Ue, deputato alla gestione e al coordinamento degli investimenti effettuati da un fondo di Private Equity di diritto britannico. La contestazione, in particolare, muoveva dalla natura asseritamente abusiva della società controllante, la quale sarebbe stata, secondo l’Ufficio, interposta al solo fine di beneficiare del predetto regime di esenzione. La criticità sollevata travolge le strutture che tipicamente vengono adottate nel settore del Private Equity e la pronuncia riveste, quindi, peculiare importanza per tale industry.